19 maggio 2015

ToyLikeMe, e le bambole fanno la... diversitá



Si può fare integrazione anche con i giocattoli? Direi proprio di si. Effettivamente i giocattoli non rappresentano la diversità: soprattutto le bambole, che da sempre restituiscono un'immagine di esteriorità perfetta che nella realtà non esiste. E se i giocattoli sono il mezzo principale con cui i bambini si rapportano al mondo e attraverso i quali imparano a simulare le relazioni sociali degli adulti, allora pare sensato iniziare a cambiare qualcosa. Deve essere stata questa la spinta che ha portato un gruppo di genitori di bimbi con disabilità a lanciare su Facebook la campagna #ToyLikeMe (letteralmente: giocattolo come me), per combattere gli stereotipi presenti anche nel mondo dei giocattoli. Da qui è nata la collaborazione con l'azienda inglese Makies, che ha già presentato una serie di bambole con qualche "difetto": c'è quella con l'apparecchio acustico, quella con la vitiligine sul viso, un'altra con le stampelle... E' stata anticipata la prossima uscita anche di quella in sedia a rotelle. Le "Makies", in versione sia femminile che maschile, sono personalizzabili su richiesta ed è possibile addirittura disegnare la propria usando l'applicazione in 3D del sito. Sono tutte corredate da numerosi accessori a parte. Il costo va dalle 80 alle 100 sterline circa.

Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...