30 giugno 2011

La supermanovra economica contro l'integrazione scolastica



Quest'ultimo anno ha sicuramente segnato pesantemente la scuola pubblica e i colpi inferti hanno duramente colpito il diritto all'integrazione scolastica dei ragazzi con disabilità.
Il macigno penzolante, pronto alla prossima discesa in picchiata si chiama "supermanovra economica" e la parte attinente al problema in questione porta il titolo di "razionalizzazione della spesa relativa all'organizzazione scolastica". Razionalizzazione. Il termine non promette nulla di buono: dà l'idea di appiattimento, livellamento. Un termine molto manageriale, adatto alle riunioni d'affari tra imprenditori, ma fuori luogo in ambito di amministrazione scolastica, dove tutto ruota intorno al fine più elevato della formazione di esseri umani.
Tralascio i commenti sugli evidenti tagli ai posti di lavoro, spazzati via in un attimo e sulla chiusura di tante scuole che saranno accorpate in comprensori con "almeno" mille alunni (i dirigenti scolastici saranno ancora più stressati e ancora meno disponibili all'ascolto).
In questa supermanovra serpeggia nuovamente il pericolo sul sostegno e la parola perde sempre più significato. Si tocca di nuovo un diritto costituzionale e quello che più volte è stato sancito da varie sentenze del TAR: l'essenzialità di avere UN insegnante di sostegno (specializzato!) per UN alunno disabile (il famoso rapporto 1:1 delle certificazioni Asl), al fine di garantirne il pieno diritto all'istruzione.
Nella supermanovra si vorrebbe legittimare l'utilizzo di un insegnante ogni due alunni, dando anche meno importanza al valore della specializzazione, che invece riveste un carattere primario per l'integrazione. Le esperienze fatte sul campo lo dimostrano! Le miriadi di cause vinte a questo scopo lo dimostrano! Perchè negare il fatto che tale decisione costringerebbe ad un inutile spreco di tempo e spese legali per tutti? Perchè la logica dei fatti non insegna mai?
Formare tutto il personale docente in merito al sostegno alla disabilità può essere coadiuvante, ma non risolutivo. E' impensabile poter delegare ad un semplice corso, visto che i tempi non permetterebbero certo una vera specializzazione, tutta la complessità delle metodiche didattiche e psicologiche dei vari handicap.
E ancora il pericolo delle classi sovraffollate, che impediscono la gestione qualitativa di una classe dove sia presente un elemento in difficoltà particolari.
E ancora la vergogna di una subdola ipotesi di reato di truffa da parte, pensate un pò, degli stessi alunni disabili e delle loro famiglie, che per racimolare quelle quattro ore di sostegno, potrebbero pure fingersi tali... E' pazzesco, semplicemente pazzesco. Vergognatevi, Ministri e Senatori che partorite certe diavolerie senza senso, che sottolineano la più totale incompetenza in materia di integrazione. Vergognatevi di aggiungere il peso di mortificazioni ulteriori su chi lotta duramente per diritti che dovrebbero essere scontati! VERGOGNATEVI!

Vogliamo che i nostri figli siano adeguatamente seguiti, supportati, aiutati ad esprimere il loro potenziale. Non vogliamo un sostegno di copertura, una mera formalità di facciata che guardi solo alla contabilità gestionale. I nostri figli non sono dei numeri da accorpare e tagliare a vostro piacimento. Non vogliamo la mortificazione di controlli inutili. Le ore di sostegno non sono un trofeo, magari ne potessero fare a meno, questi ragazzi. C'è chi, vi assicuro, pur avendone bisogno vi rinuncia, per pudore, per timore che il proprio figlio venga additato come "ritardato".
Mai, mai e poi mai, una mente sana potrebbe pensare che un genitore truffi per dare un insegnante di sostegno al figlio...


(foto: altocasertano.wordpress.com)

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