1 febbraio 2013

Leggi a tutela dell'integrazione, il primo passo è crederci davvero




Nonostante le chiare leggi contro la discriminazione e nonostante la Legge 104/92, che indica ampiamente come attuare una giusta inclusione per gli studenti che hanno una disabilità, nonostante se ne parli, si discuta di questa o quell'altra grave falla del sistema "istruzione" e nonostante le molte sentenze del Tar, ancora siamo costretti a sbattere contro il muro delle assurdità umane, ancor prima che istituzionali. 
La scoperta dell'acqua calda, direte voi... Non ci si abitua mai. Non si puo'.
Qualcuno ancora ricorderà il sondaggio sull'integrazione scolastica girato tramite Facebook un anno e mezzo fa circa: il modulo del sondaggio è ancora aperto, ho preferito che resti presente ad oltranza, che vada cioe' oltre la funzione statistica in se' e diventi un piccolo strumento di testimonianza ai fini di questa benedetta integrazione.
Bene, questo per dirvi che saltuariamente entro nel pannello di controllo del sondaggio per verificare se ci siano nuovi partecipanti e ulteriori commenti fatti nello spazio apposito del modulo. E, credetemi, non ce la faccio a leggere certe oscenità, veri e propri abusi che rasentano il sadismo, situazioni subdole dove non puoi identificare "il cattivo" come nei casi piu' eclatanti finiti inTV, ma che hanno uguale gravità.
Storie di bambini e ragazzi privati dei loro diritti di persone e di studenti, dirigenti e insegnanti che non sanno bene cosa sia un GLH o un PEI, genitori confusi e intimoriti. Storie di psicologia e psicopedagogia chiacchierata e mai applicata e di errori madornali. Storie di una scuola che costringe le mamme ad essere presenti per imboccare i propri figli e obbligate a farlo lontano dalla classe, discriminando spudoratamente in nome di una legge "ricordata"  a proprio uso e consumo.  
Storie di mamme che rinunciano al sostegno perchè non tollerano piu' l'incompetenza di un assistente che non sa assistere. Storie di mamme che pensano di ritirare i propri figli da scuola perchè non ce la fanno più a sopportare.
Storie di fallimenti e danni alle persone. 
I commenti positivi sono pochi e hanno il tono del miracolo, descrivendo situazioni che dovrebbero essere assolutamente scontate per tutti, come se fossero delle grazie ricevute. E anche queste testimonianze suonano terribilmente stonate...
Cosa possiamo fare? La situazione non è facile, spesso bisogna arrangiarsi con l'aiuto di qualche persona volenterosa e ci rassegniamo a dire tra noi "Meglio non lamentarsi, meglio di niente..". In momenti come questo, dove i problemi specifici vengono appesantiti ancor di piu' dalla crisi politica ed economica, spesso ci si rimbocca le maniche e si fa da soli e in parte puo' servire a tamponare momentaneamente alcune situazioni al limite. 
Ma attenzione, non puo' diventare una regola. Non ci abituiamo a questa latitanza delle istituzioni o all'ignoranza ostentata di chi dovrebbe guidarci e invece ci sbarra la strada. Non assecondiamo tutto questo, se vogliamo che i nostri figli siano rispettati nella loro piena dignità di persone, almeno fin quando (nei casi piu' fortunati) potranno o sapranno farlo da soli. E questo si puo' fare solo partendo dalla conoscenza delle normative che ci tutelano e che sono li, a nostra disposizione per essere fatte valere. Senza quelle non avremmo nemmeno un'opzione di parola.  Senza quelle saremmo condannati alla mera sopravvivenza,   appesi al filo della sensibilità altrui. Troppi genitori ancora non sanno di cosa stiamo parlando e quel che è peggio molti altri non credono nell'efficacia delle norme e  pensano che sia inutile combattere. E' su questa indolenza interiore che ha le radici il primo fallimento. E allora fatevi una prima domanda: come mai centinaia di famiglie vedono riconosciuti i loro diritti, grazie all'esistenza di leggi come la 104/92 o la 67/06?

Se vi siete imbattuti in questo blog, iniziate anche da qui: leggete, leggete tutti i link e poi andate oltre, approfondite, costruitevi l'armatura intellettuale necessaria. Ciascuno di noi puo' fare qualcosa e all'interno della sua battaglia personale sta già agendo a beneficio di tutti gli altri ragazzi. Credeteci per primi.
Vi lascio con una frase di Albert Einstein - "C'è una forza motrice più forte del vapore, dell'elettricità e dell'energia atomica: la volontà".

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