10 giugno 2011

La maestra Unica



La mia scuola, quella scuola era così diversa da ora.
Chi ha vissuto le elementari negli anni '70 lo sa. L'odore dei libri e dei quaderni, delle matite colorate... così intenso, appena entravi in classe. 
La lavagna col cancellino a forma di girella, sempre imbrattato di gesso e la gigantesca cartina geografica dell'Italia che campeggiava sulla parete in fondo... La lotta col fiocco azzurro da sistemare bene al centro del colletto, che quando c'era la foto di classe ci si teneva a farlo perfetto... E l'armadietto? Vi ricordate l'armadietto chiuso a chiave, dove la maestra riponeva tutti i quaderni dei compiti in classe..? Il dettato, il tema, il problema...
La maestra... La maestra non era una qualsiasi maestra, ma era la "signora maestra".
Incuteva soggezione e profondo rispetto, severa ma anche materna all'occorrenza. Inflessibile e imparziale, insegnava tutte le materie senza batter ciglio. Erano i tempi della maestra "unica", con la quale ti facevi cinque anni di fila e non c'erano tutte le sostituzioni e gli insegnanti di ora.

La maestra unica non era mai stanca, eppure insegnava tutto lei. Sempre presente, era un punto fermo, un riferimento sicuro.
La mia maestra era proprio così e le cose che mi ha insegnato ancora le ricordo. Aveva poco più di quarant'anni, ma sembrava molto più vecchia, gli occhiali spessi lasciavano a malapena intravedere gli occhi piccoli e vispi. Una vera maestra.
Quelli erano tempi in cui un'insegnante aveva una missione e i risultati si vedevano sulle anime trasformate di quei bambini, che uscivano dalla licenza elementare arricchiti da valori profondi e da un senso di responsabilità verso la vita e verso il prossimo che ora non si sa più riconoscere.
Non mi piace la scuola com'è oggi, non sa di scuola, non ha alcun odore da ricordare. Non si assimilano valori, pochissimo resta impresso. Si percorre di fretta, proiettati verso un futuro senza grande interesse, accompagnati da tanti impiegati dell'istruzione. Di massima il clima è questo, senza nulla togliere a quei bravi insegnanti che si destreggiano in tale marasma.
Che peccato, soprattutto pensando ai nostri ragazzi.
Sa cosa le dico signora Maestra..? Che sono stata fortunata a conoscerla e ad aver vissuto gli anni della scuola con la S maiuscola.
Grazie, ovunque lei sia... grazie, Maestra mia.

(foto: blog.libero.it)

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