Ecco un'altra notizia, degna delle ultime proposte di Legge in merito all'integrazione scolastica degli alunni disabili.
Non abbiamo ancora potuto tirare il fiato, al colpo infertoci dalla vergognosa idea presentata dai Sen. Gentile e Bevilacqua (e che oggi verrà riproposta e discussa!), che ci arriva la seconda mazzata: una ricerca della Fondazione Agnelli, dell'Associazione Trellle e della Caritas, rivela (la scoperta dell'acqua calda) i problemi di una male attuata integrazione, proponendo una ambigua, quanto poco realistica soluzione.
Vediamone alcuni punti:
- la creazione dei CRI, che non è Croce Rossa Italiana, ma Centri Risorse per l'Integrazione... Che parolone... E cos'è? Ci dicono, uno sportello unico per tutte le questioni riguardanti gli studenti disabili.
- Ci parlano di rapporto costi/benefici.
- Ci dicono che la scuola è di tutti, ma è necessaria una "diversa distribuzione" per evitare inefficenze e problemi.
- tra i nodi critici, vi è "un'approccio troppo medico", le richieste per l'insegnante di sostegno vengono esaminate dalle ASL invece che dalle scuole (?) e la certificazione assegna sempre delle ore di sostegno, anche quando (dicono loro) non sarebbe necessario...
- affermano che, gli insegnanti di matematica non dovrebbero occuparsi di bambini dislessici e con difficoltà di apprendimento
- ci dicono che gli insegnanti di sostegno usano questo ruolo per accedere al'impiego più facilmente e che non abbiano grande preparazione, ma che c'è carenza di specializzati (?) e che il motivo sta nella cattiva pratica di cambiare sempre insegnante ai ragazzi...
La loro soluzione?
Creare questi strani centri (sportelli!?) di integrazione, eliminare gradualmente gli insegnanti di sostegno dalle scuole e assegnarli a questi CRI, come "consulenti" (?!!?)
Qui si spara sull'intelligenza delle persone.
Che cosa sono questi CRI, se non un inizio di subdola ma palese "differenziazione"? Che cosa vuol dire "la scuola è di tutti, ma è necessaria una diversa distribuzione"? Non vi sembra che sia chiara la contraddizione, in questa frase?
Ed ancora il "rapporto costi/benefici"... parlate sempre troppo in termini "aziendali"... Sarà che, nuovamente, si cerchi di succhiare "energia" dal settore disabilità?
E (cielo..), come si fa a parlare di approccio troppo medico...!
Le patologie legate allo stato di disabilità sono molte e sono complesse: NON può essere la scuola ad esaminare le pratiche per richiedere l'assistenza, o per supervisionare un'intero progetto di vita di uno studente con disabilità.
Ma stiamo scherzando? La Legge 104/92 prevede che debba esserci una coralità di interventi mirati a questo e già così si rasenta la correttezza dell'iter...
Le ore di sostegno sono già poche, ci stiamo battendo da anni per questo e voi, voi ve ne uscite con "la certificazione dà sempre qualche ora di sostegno, anche quando non serve"... !!?
Ma dove siete, ci siete su questa terra, seguite realmente i problemi connessi al settore.... O forse siete voi ad essere troppi, oltre che incompetenti?
Specialmente quando affermate che un insegnante di matematica non possa seguire un bambino dislessico... Forse dovreste leggervi il rapporto del GRIMED, circa l'importanza di questa materia nelle varie disabilità.
Ma il punto è un'altro. Gli insegnanti di sostegno non usano questa via per lavorare prima, altrimenti non dovrebbe nemmeno esserci questa carenza. Ho parlato personalmente con insegnanti di sostegno specializzati e non è vero che la preparazione non sia di qualità: l'iter, gli esami e il praticandato sono lunghissimi.
La volete una proposta logica e dettata dal buon senso (che non sapete nemmeno dove stia di casa)?
Iniziate a tutelare in primis gli studenti, assegnando solo e sempre insegnanti specializzati e non come succede, docenti in cerca di impiego. Dategli una cattedra che rimanga fissa sull'alunno. Metteteli in condizione di lavorare bene, distribuendoli sul territorio. Incentivate la specializzazione e programmate, in più, dei corsi per i docenti curriculari, che possano così lavorare davvero insieme, per una piena integrazione. Lasciate perdere i centri "lager" e altre perdite di tempo e denaro.
Non abbiamo bisogno di centri, sappiamo cosa manca e cosa può essere fatto. Abbiamo bisogno che i nostri figli siano assistiti adeguatamente, così come detta chiaramente la Legge. Che voi fate e disfate continuamente.
Concentratevi su ciò che vi viene richiesto dai diretti interessati, ascoltate il popolo della disabilità e le loro famiglie.
Basta con queste illuminazioni da fine settimana andato male. Basta.
Se volete bloccare il Ddl, scrivete ai Senatori coinvolti. Basta una mail: qui le semplici indicazioni.
Nessun commento:
Posta un commento