Quello che vedo non mi piace. Quello che vivo è demoralizzante. Ogni giorno devo trovare nuova forza per motivare ciò che faccio e non mi basta rassicurarmi, pensando che l'importante sia dare serenità a chi amo. I miei sforzi hanno il limite di queste quattro mura e la realtà fuori da qui è totalmente diversa. Mio figlio non è un cittadino comune, dove questo aggettivo ha un significato positivo, ma è stato "sistemato" sin dalla nascita in una categoria ben precisa, dai confini delineati quel tanto che la tenga a distanza di sicurezza dagli altri: i disabili.
Non mi sto piangendo addosso, anzi, sono semplicemente lucida. E non ipocrita.
Voglio tirare delle somme:
Ho citato alcuni tra gli elementi più rilevanti, tralasciando ad esempio la miriade di associazioni locali che, pur svolgendo un faticoso lavoro e costanti battaglie, non hanno gran voce in capitolo, ai fini di un cambiamento della situazione attuale.
Il punto è: se abbiamo gli strumenti per una piena realizzazione di quella vita dignitosa che spetta di diritto anche alle persone disabili, o con disabilità, o diversamente abili, o diversabili, fate un pò voi che avete messo delle inutili etichette, perchè allora questa garanzia è costantemente a rischio?
Mi soffermo su una notizia della Fish, riguardante il Disegno di Legge (Senato 2594) Bevilacqua e Gentile, contro il quale in tanti abbiamo risposto (vedi iniziativa di Sostegno.org) e che sembrava essersi eclissato. Invece eccolo rispuntare più forte di prima, pronto ad iniziare l'iter parlamentare. E' sotto diverse spoglie, con firmatari diversi (Onorevole Dima/PdL e altri), ma sempre lo stesso. Continuano le ipotesi sulle motivazioni che aleggiano dietro a tanta insistenza nel voler portare avanti un progetto, dal quale non emerge nulla di buono ai fini dell'inclusione scolastica. La Fish comunica che presenterà un propria proposta "che non è certo una controproposta" al citato disegno di legge. Io credo, e non sono la sola, che invece debba esserci una posizione più ferma e netta da parte sia della Fish, che degli altri organi di categoria più rilevanti che ci rappresentano. Non può esserci un botta e risposta laddove un progetto non meriti alcun confronto, ma solo una bocciatura senza appello.
E invece chiacchiere e ancora chiacchiere. Dov'è la forza di questa nostra categoria?
Noi non ci sentiamo difesi e rispettati.
Le Leggi che ci tutelano non sono prese in considerazione dai parlamentari, figuriamoci da chi dovrebbe applicarle. Ergo, è come se non esistessero. E' un dato di fatto. Eppure la risposta a tutti questi minestroni, risiede proprio in quelle Leggi...
Cari nostri rappresentanti, forse non fate abbastanza, forse vi perdete dietro ai machiavellici ragionamenti di personaggi senza una vera competenza in materia... Ma voi ce l'avete...
Fate qualcosa perchè si riprenda la strada semplice, logica e corretta...
(immagine da: levanteonline.it)
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