Ancora una volta la politica del Miur colpisce duramente gli studenti disabili con manovre che simulano un fine integrativo, ma che in realtà violano nel profondo persino le leggi che tutelano il loro diritto allo studio. Nel caso specifico di questa ultima novità, si spara di nuovo sulla qualità del sostegno, tamponando maldestramente le problematiche legate all'inserimento dei docenti in esubero, con soluzioni che sacrificano come al solito i più deboli. Ma veniamo al dunque, tanto per iniziare il nuovo anno alle porte. Il bando di concorso recentemente pubblicato sul sito dell'Indire si rivolge a docenti non necessariamente specializzati, affinchè svolgano un compito di tutoraggio che li vedrà impegnati a preparare i colleghi in esubero, ad occupare un posto che dovrebbe essere appannaggio di insegnanti già regolarmente specializzati. Il tutto prevede uno stage di 120 ore online, corredato da tanto di "tirocinio" in classi virtuali. Si, avete capito bene: virtuali. Viene lecito domandarsi come si possa pensare di far acquisire una adeguata conoscenza delle diverse patologie e delle complesse problematiche che ci si possa trovare ad affrontare, in 120 ore online. E tutti gli insegnanti che si sono seriamente specializzati, seguendo il normale e lungo iter universitario, tra l'altro già pieno di contraddizioni rispetto al passato e che intraprendono questa strada per loro scelta professionale ed umana? Si vedranno sorpassati e rimpiazzati da un folto numero di colleghi, costretti per ripiego ad essere riconvertiti in docenti di sostegno versione "speedy". In sostanza, un problema che già esiste e che viene combattuto in nome della reale specializzazione, verrà maggiormente amplificato.
Chi pagherà il prezzo più alto di tutto cio? Gli studenti disabili. Che vedranno calpestato un elemento essenziale per la loro integrazione, peraltro sottolineato nella legge104: il supporto di insegnanti altamente specializzati. E la qualità viene anche da una scelta volontaria, non da un ripiego di tutta fretta per necessità lavorative. Un conto è dare un supporto formativo rispetto alla disabilità anche ai docenti curriculari, in modo da ottimizzare il lavoro dell'insegnante di sostegno che deve restare il vero mediatore e consulente per l'integrazione, un altro è dequalificare un ruolo per soddisfare esigenze legate ai tagli del governo. Questa soluzione ci preoccupa non poco ed auspichiamo in un serio e fermo contrasto delle associazioni importanti che difendono la disabilità e della partecipazione attiva di tutti i genitori coinvolti.
Gli studenti disabili hanno un essenziale e imprescindibile bisogno di essere sostenuti nel loro percorso scolastico e formativo da figure necessariamente preparate ed esperte. E l' esperienza non si può acquisire virtualmente in 120 ore. Non stiamo parlando di un corso di dattilografia, ma di esseri umani da consegnare degnamente alla vita...
Sicuramente l'approccio alla disabilità deve essere concepito in un'ottica di costante evoluzione e sperimentazione, ma senza perdere mai di vista una elevata considerazione della qualità e del miglioramento delle condizioni. Questa e' l'ennesima offesa e presa in giro, l'ennesimo rimpasto di facciata, che tutto vede fuorché l'attenzione al diritto allo studio VERO anche per i ragazzi che hanno delle disabilità .
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