19 maggio 2014

Kairos, un progetto di integrazione al contrario




Kairós e’ un progetto davvero interessante in tema di integrazione scolastica. Definito anche "progetto di integrazione al contrario", per la caratteristica di voler integrare i cosiddetti normodotati nella disabilitá, nella diversitá e non il contrario come avviene usualmente.
Qui e' il normodotato a dover essere integrato. E' al normodotato che manca un tassello importante del suo "essere" umano, e´ su di lui che bisogna lavorare affinche´questa societá esprima tutta la sua interezza.

Quali sono i presupposti di questo progetto?
 
- Il progetto Lions “Kairós” nasce dalla volontà di mettere a disposizione la propria “ricchezza interiore” da parte di alcuni soci e, come obiettivo primario, si prefigge di riuscire a migliorare l’integrazione scolastica e, quindi, anche sociale delle persone che per inconsapevolezza, timori e pregiudizi, troppo spesso vengono considerate “diverse” dai “presunti normodotati”, finendo con il privarle persino della loro dignità umana.
 
E’quindi un progetto aperto a tutti ed indirizzato soprattutto alle scuole. Sono infatti già molte (106 istituti e 16 province) quelle che hanno aderito nelle diverse regioni italiane.

Kairós si suddivide in più ambiti, ma l’ambito CULTURALE didattico, che inizia a concretizzarsi già dal 2009, ne è tuttavia il “cuore pulsante” che permette un approccio cognitivo anche agli altri interventi congiunti che si andranno a delineare.
E, proprio per potere essere considerato un progetto CULTURALE didattico, si è avvalso, nella sua progettazione ed attuazione originaria, di alcuni Insegnanti che hanno messo a disposizione il loro tempo e la loro professionalità. 
Con la volonta´di migliorare nei giovani “normodotati” (e quindi nella società di domani), la percezione e la conoscenza delle persone con handicap attraverso un percorso culturale che possa portare ad una migliore integrazione scolastica e sociale proprio grazie alla consapevolezza delle abilità che queste persone con handicap in realtà possiedono, al fine di riconsegnare loro il diritto alla dignità umana.

“L’adolescente è portato ad osservare il comportamento degli adulti per capire qual è l’atteggiamento da assumere ed è influenzato più da ciò che gli adulti fanno piuttosto che dalle cose che dicono: non basta che l’adulto o l’insegnante gli dica che siamo “tutti uguali” se poi le sue azioni rivelano atteggiamenti discriminatori nei confronti di chi è diverso.
Se l’adolescente percepisce sentimenti aggressivi o contradditori verso la diversità, è possibile che si senta autorizzato a coalizzarsi con chi sembra simile a lui, escludendo chi appare diverso.
Le differenze possono non piacere. L’adolescente, comunque, va aiutato a capire che, invece, le differenze sono positive. Se non ci fossero differenze non potremmo nemmeno capire chi siamo noi, non potremmo dire “io” perché ci mancherebbe un “tu” con cui confrontarci.
Constatare le differenze può anche essere uno stimolo a migliorare noi stessi”.

La sfida più’ recente di Kairos é quella di allargarsi anche alle aziende affinché siano coinvolte in un modo di pensare positivo e produttivo rispetto alle persone con disabilitá o comunque “diverse”.

Il sito é disponibile anche in versione accessibile e in differenti lingue. Il materiale didattico e culturale e´davvero importante: dalle varie aree tematiche e materie di studio si passa agli approfondimenti (saggistica, film, racconti, giochi, siti ecc), alle proposte di elaborati, agli eventi, alle riflessioni e ai suggerimenti, ecc. Tutti i contatti per le informazioni e le adesioni sono sul sito.


Stimoliamo i nostri figli a cogliere la ricchezza nelle differenze..


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