11 dicembre 2014

Babbo Natale non ha la sedia a rotelle



Natale alle porte! Tutti galvanizzati, come ogni santo anno.
Natale alle porte! Ma alle porte di chi?
Di chi può muoversi liberamente forse, di chi può girare per negozi, attraversare la città...
Per altri quelle "porte" sono sinonimo di prigione.
No, non esagero.

Ho sognato un mondo senza disabilitá. Senza disabilitá non significa senza handicap. 
Bisogna ancora sottolineare questo concetto, purtroppo.
Un mondo senza disabilitá é talmente evoluto nel comprendere la normalità dell'handicap, da affrettarsi a rendere accessibile ogni luogo, a 360 gradi.
Che grande cosa non preoccuparsi più del "Dove vado e come ci arrivo!"

Nel mondo che ho sognato, l'umanità intera si risvegliava improvvisamente ad una consapevolezza illuminante, una specie di folgorazione che dava vita ad una presa di coscienza collettiva:

Ecco, da una città all'altra i Sindaci mettono in atto un caloroso passaparola. 

- "Ragazzi, forza! Ma vi rendete conto di quante persone siano private della loro libertà di movimento? E non per colpa di una malattia od un incidente ma per causa nostra! Ragazzi, che responsabilità immane abbiamo e non ce ne siamo mai resi veramente conto... 
Sempre a fare scarica-barile con qualche altra "entità" che avrebbe dovuto fare questo o quello!" 

- "Hai ragione amico mio, noi sindaci avremmo potuto attivarci molto prima e prendere tante iniziative a riguardo, cavolo! Se penso a quanta infelicità abbiamo prodotto... 
Esseri umani costretti a rinunciare a vivere come gli altri e con gli altri! E nemmeno siamo stati capaci di trasmettere qualcosa di buono alla società che rappresentiamo...
L'abbiamo spinta ad essere peggiore e a favorire questo schifo".

- "Lucro! E sulla pelle di chiunque fosse più debole. Abbiamo agito solo in nome di questo!"

Un tam-tam di commenti e scambi di pensiero, un'organizzazione mentale finalmente avviata verso l'agognata evoluzione. Sentimenti che emergono prepotenti dopo secoli di sepoltura, tonnellate di preconcetti e luoghi comuni e superficialità, pesanti come macigni. Che dico, come decine di Sfingi egizie accatastate una sopra all'altra. 

Ora, nuovi sentimenti che come fuochi d'artificio esplodono sopra, nell'aria più in alto. Colori nuovi. Un boato assordante che arriva ovunque, risvegliando tutti, da un capo all'altro del pianeta. 
Ecco il meraviglioso contagio, il batterio del benessere collettivo, il virus dell'apertura mentale che si insinua nel DNA di ciascun essere umano e lo trasforma...

Il coro dei Sindaci incalza, raggiunge ogni angolo del più nascosto paese e come un drago volante arriva fino alla soglia dei palazzi più importanti, quelli posti sulle montagne più elevate, abitati dai Signori Senza Coscienza. 
Il contagio é inarrestabile ormai e il soffio virale riempie anche le stanze dei gelidi Signori, senza risparmiarne alcuno. 

- "Non posso credere che siamo stati tanto crudeli!" 

- "Cielo, mi vergogno talmente tanto che non ho quasi il coraggio di togliere questa mia maschera... Per quanti secoli ho finto di interessarmi al bene della comunità e questa maschera rendeva tutto più facile! Cosa posso fare ora per rimediare?" 

- "Caro mio, dobbiamo riparare tutti i danni fatti a milioni di persone, gente a cui abbiamo rubato la vita e la libertà.. Li abbiamo fatti diventare "disabili", li abbiamo relegati ad una sotto-categoria umana, stracciando il loro diritto di vivere come gli altri"

- "E' vero, potevamo investire quella montagna di soldi che ci é passata tra le mani, tanti tanti soldi, potevano eliminare tutti quegli ostacoli... 
Invece abbiamo creato altre barriere che servivano a giustificare la nostra incapacità di fare Politica" 

- "Politica? Ohi, devo confessare che non ricordo bene il significato di questo termine... 
Tu, Arcibaldo, te lo ricordi?" 

- "Mmmh... Aspetta che lo cerco tra i testi filosofici... 
Ecco! Allora, il termine "politica" significa: arte di governare la città" 

- "Accipicchia! Peccato non esserselo ricordato prima.. Arte... 
Peccato non aver afferrato subito che la politica é una cosa semplice, fatta di problemi e soluzioni logiche nell'interesse di ogni singolo e della collettività..." 

- "Basta ciance! Al lavoro ora, non perdiamo altro tempo prezioso!"

- "Avvertiamo anche i banchieri, basta lucrare, investiamo nel benessere globale!!!"

Eccoli, finalmente tutti al lavoro. 
In questo tripudio di cervelli illuminati,  persino quei privilegiati comuni mortali baciati dall'abbondanza di denaro (meritata o meno), si attivano per dirigere i loro interessi verso molteplici iniziative filantropiche, con il fine e la consapevolezza di poter davvero cambiare il mondo. 
In meglio, stavolta.

Non esistono più persone disabili. 
Tutte persone abili. Libere di essere abili. 
Ciascuna con la propria preziosa peculiarità.

- "Ti ricordi che brutti tempi, quelli in cui c'era la disabilitá?"

Si. Erano i tempi in cui si sentivano spesso queste affermazioni:

- Non é di mia competenza.

- Non ci sono i fondi. 

- Non si possono adeguare le costruzioni esistenti, semmai occorre una legge per le nuove.
 (Ma le costruzioni vecchie? Sono tantissime, sono tutte barriere! A che serve pensare a nuove costruzioni ad hoc, senza provvedere ad abbattere gli ostacoli presenti nelle vecchie?).

- La Legge 104/92 a scuola? Si, ma poi ognuno deve adattarsela addosso.. 
Sa, la crisi... Le scuole poverine come fanno, dove li trovano i soldi per la rampa d'accesso alla palestra, eppoi la scala e' comunque troppo stretta.

- Le ore di sostegno sono un diritto costituzionale... 
Da conquistarsi regolarmente a colpi di udienze presso il Tar. 

- Mi spiace, il bagno non ha l'accesso per i disabili.
- Mi spiace, l'autobus non ha la pedana elevatrice.
- Mi spiace, con la sedia a rotelle non si può salire su questo treno.
- Mi spiace, se vuole chiamo il collega e la tiriamo su.

- Questo palazzo ha l'ascensore! 
... No, non va bene, ha un'entrata larga circa venti centimetri, nemmeno Jennifer Lopez ci passa, col suo lato B ingombrante.

- Al cinema? Certo, però lei sa che con la sedia a rotelle deve stare in prima fila.. Sa una questione di sicurezza.. (Ipocriti! Adeguate le sale, o metteteci i vostri figli in prima fila dove non si vede nulla).

- Il pullman con la pedana costa troppo signora, se vuole che suo figlio partecipi alla gita scolastica deve accompagnarlo lei..

- La pipí?! Santo Dio, trattienila fino a che torna l'assistente, non compete me aiutarti, lo sai.

- Io, come assistente specialistico diplomato, non posso alzare da solo il ragazzo. La mia schiena di giovane e forte fanciullo ne risentirebbe. Troppa fatica. Mi verrebbero le occhiaie e nel selfie di mezzogiorno non sarei abbastanza figo. Mi serve un assistente dell'assistente! 

- Attivitá sportiva per alunni disabili? Che roba é?

- La nostra spiaggia, certo che é accessibile! 
C'e' tutto, deve soltanto giocarsi a dadi l'unico Job a disposizione (per chi non lo sapesse: una sedia adatta al trasporto sulla spiaggia e in acqua). 
Ah, la pedana arriva fino a venti metri dal mare.. Contenta? Gli altri stabilimenti nemmeno ce l'hanno!

- Mi spiace, la palestra non é accessibile.

- Mi dispiace Alex, non puoi venire a casa mia, l'ascensore é troppo stretto.
- Mi spiace Alex, non puoi venire alla festa, ci sono troppi gradini da superare a casa mia.
- Lo passate a prendere voi Alex? - Si vabbé, ma poi come lo facciamo entrare in birreria, sai che culo, su e giù per tutta la notte, apri e chiudi la carrozzina..

- Ciao Manuel, sono Alex, che fai oggi.. Ci vediamo..?... Ah, ok.. Non fa nulla, capisco, ciao..
- Ciao Franci, sono Alex, usciamo un po' oggi?... Ah.. Si, si.. Fa nulla, ciao.
- Andate allo stadio? Dai, mi passate a prendere?... Perché? Ah, forse non ci andate più.. Ok.. Ciao..

- Mamma, perché non posso uscire ogni volta che desidero, andarmene in giro senza essere sempre dipendente da qualcuno..? Mi viene l'ansia, il fine settimana é un incubo per me, mi sento solo. 
Vorrei scendere con la mia sedia a rotelle, chissenefrega pazienza, l'ho accettata sta cosa, ma cavolo voglio almeno poterci girare ovunque.. Voglio salire, scendere, attraversare, correre, entrare, uscire... Voglio vivere come tutti, mamma. Anche sulla mia sedia a rotelle. Solo questo... Chiedo troppo?

- A signó, leva st'attrezzo dalle scale, che me dá fastidio e non me frega niente se serve pe' tu figlio.

- Aho', ma guarda un pó sti disabili quanti parcheggi c'hanno..

- Aho', c'hanno pure la pensione.. E l'accompagno!

- Mamma, ma se non riesco a trovare lavoro subito, potrò contare temporaneamente sulla pensione d'invalidità? - Tesoro, con duecentosettanta euro al mese non puoi farci granché..

- Signo' qua non ce pó parcheggia' se non c'ha il permesso sul cruscotto. - Lo so scusi, ma l'ho dimenticato e ho un appuntamento col medico tra cinque minuti... Lo vede che ho mio figlio qui e la sedia a rotelle dietro? - Nun ce posso fa niente signó, scarica tu figlio e vai a cerca` un parcheggio fuori.

- Carica-lo/Scarica-lo.

- La rampa é occupata da un'auto.

- Il parcheggio per portatori di handicap é occupato abusivamente.

- Il marciapiede é occupato da un'auto.

- Vigile! Sono tre giorni che il parcheggio é occupato abusivamente e lei sta facendo multe ovunque, meno che a quest'automobile.. Non dovrebbe farla portare via? Ma non l'ha vista!?! 

- Scusi, si rende conto che ha occupato abusivamente un parcheggio per portatori di handicap? 
- Embé.. Non c'era nessuno..

- Scusi, si rende conto che ha occupato abusivamente un parcheggio per portatori di handicap? 
- IO me metto dove me pare, a stronza, che vuoi litigá?

- Mamma, se gli altri sapessero quanto é difficile combattere ogni giorno, per qualsiasi cosa...
Anche per farsi accettare da loro.. Devi essere cento volte più simpatico, cento volte più accomodante, cento volte più coraggioso, cento volte più tollerante...

- Disabile = Gentile
- Disabile = Asessuato
- Disabile = Tranquillo
- Disabile = Innoquo

Mi fermo qua. Ma non é finita, la lista.

Sfortunatamente il sogno era solo tale, sono/siamo ancora in questa realtà.
La realtà degli stereotipi, delle contraddizioni, dei pregiudizi, del menefreghismo.
La realtá del "Vita mea, morte tua".
La realtá del potere prevaricatore e della logica del profitto personale.

La realtà delle barriere e della mancanza di libertà.

Vorrei che Babbo Natale avesse la sedia a rotelle, invece della slitta.
Cosí i bambini, le generazioni future, crescerebbero capendo cosa significhi non potersi muovere per colpa di barriere architettoniche presenti ovunque. Lo comprenderebbero nel loro semplice linguaggio: come ce li porta i doni Babbo Natale in sedia a rotelle, con tutti questi ostacoli lungo il cammino?


(Cristiana Orecchini)








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